Cerco casa

“Cosa farai appena torni in Ungheria?” mi hanno chiesto spesso.. e credo si aspettassero una risposta romantica e standard, del tipo andrò in quel’appartamentino da quegli occhioni dolci o andrò a guardare il Danubio da quella panchina di Batthyany tér.. no cari amici, io sono un tipo pragmatico, e penserò a cercarmi casa, chè entro un mese devo lasciare la mia (ex) casa egittologa e se non mi sbrigo posso pure ritrovarmi, come diceva il buon Giuseppe, sotto l’Arpad hìd, il ponte Arpad, che dormo abbracciato a una bottiglia a dire a un poliziotto che sta parlando con uno che ha conseguito titoli postuniversitari in Italia..

Quando a 22 anni decisi di tagliarmi i capelli di netto, fu facile distinguere chi mi aveva in amicizia. Quelli che mi volevano un po’ di bene mi chiesero se mi sentivo meglio così, gli altri dissero che era finalmente ora.. Qui gli amici sono quelli che mi hanno dato una mano con la ricerca di casa nova in terra straniera, hanno spinto i tasti del cellulare o hanno mandato una mail in giro, gli amici sono Klara, Szilvia, Csaba, Zsolt, Gabriella e Clemence, e altri (P.S. questi son tutti nomi veri).

Un paio di indirizzi pronti li avevo allora già dall’aereo e nella prima settimana mi illudo che abbia fortuna e non cerco tanto in giro. Mi illudevo. La ricerca invece dura a lungo e credo han ragione gli anglofoni che la chiaman “caccia alla casa”.

Quando ho cacciato case in Italia ho visto tante cose incredibili. E anche ora a Budapest.

Quella che seguirà è la fedele cronaca di quei giorni..

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