blog: l’acqua cheta del Danubio

Gli USa ci insegnano come sconfiggere i populismi e a Budapest lo sapevamo già

Chi voterebbe per uno ricco e antipatico, arrogante con un orrenda capigliatura arancione che vuole tagliare le tasse ai superricchi e abolire la sanità pubblica? Mezza America. Chi è il candidato supereroe, forte e volitivo, che gli sa tener testa e sedurre l’elettorato col suo indubbio fascino? Sleepy Joe.

Le elezioni americane qui da Budapest vogliono dire soprattutto questo (oltre all’insulsa statua di Bush che dal 31 ottobre ci ritroviamo in città), ovvero: per sconfiggere i populismi che paiono imbattibili perchè combattono fuori dalle regole non serve una personalità di uguale forza mediatica, aggressività e carisma, serve tutto l’opposto, una persona per bene, magari un po’ timida, preparata e mite, un agnellino che mette in fuga il lupo, in un’epoca in cui non si parla di programmi ma di Orban si / no, ci vuole un antitrump, che sappia mobilitare tutto l’elettorato di quelli a cui Trump non gli sconfinfera. Ci vuole Sleepy Joe. e anche qui lungo le acque chete del Danubio abbiamo il nostro Sleepy Joe e non lo sappiamo, si chiama Natale, di cognome, in ungherese Karacsony e dall’anno scorso è sindaco di Budapest. Sempre che il mondo non cambi da qui alle elezioni prossime.